La S.V è invitata a partecipare all'assemblea ordinaria del Consorzio Obbligatorio fra gli apicoltori della Provincia di Gorizia , in prima convocazione il giorno sabato 1 marzo ore 9.00 a Ronchi dei Legionari in via Mazzini 111 presso la sede del Consorzio e in seconda convocazione:
Sabato 1 marzo 2008 alle ore 15.00
Presso la sala parrocchiale di Villesse
L'assemblea si svolgerà con il seguente ordine del giorno:
lettura e approvazione del verbale della seduta precedente
comunicazioni del Presidente
ELEZIONE CONSIGLIO DIRETTIVO - biennio 2008 / 2009
attività in programma per il 2008
distribuzioni attestati 6° Corso di Apicoltura (2007)
programma di lotta alla varroasi 2008
varie ed eventuali
Il Consorzio invita coloro che desiderano candidarsi per il nuovo Consiglio Direttivo a comunicare il nominativo alla segreteria.
Riapertura della Segreteria - Ronchi dei Legionari, via Mazzini 111
Dal 7 febbraio riapre la segreteria con i seguenti orari:
martedì dalle 15.00 alle 17.00;
venerdì dalle 10.00 alle 12.00 .
per informazioni pregasi contattare:
ufficio 0481/778263
Gaiardo Daniela 3474041166
Belletti Pier Antonio 347.0320743
Altre comunicazioni
Piano di LOTTA ALLA VARROA 2008
Nel Corso del 2007 i dati del piano di monitoraggio effettuato su n. 58 alveari hanno evidenziato una forte variabilità dell'efficacia dei timoli nella lotta alla varroasi con risultati spesso poco soddisfacenti; in alcuni casi la situazione è risultata difficilmente gestibile con conseguenti saccheggi, spopolamenti delle famiglie, blocco di covata a seguito del trattamento, indebolimento generale della famiglia.
A seguito delle prime indicazioni provenienti dal Laboratorio Apistico Regionale sono state formulate le seguenti ipotesi di lotta:
APISTAN: 2 strisce (PIANO A)
Modalità di intervento: inserimento delle strisce, una tra il 3° e 4° favo, l'altra tra il 7° e l'8° favo - nel caso in cui la famiglia si trovi su 10 favi; nei nuclei è sufficiente una sola striscia.
Ipotesi di intervento: 1 agosto 2008 inserimento strisce, le quali vengono lasciate all'interno dell'alveare per 8-10 settimane (fino al 15 di ottobre). Dopo 20 gg dall'inserimento delle strisce effettuare un trattamento con timolo: 1 confezione di ApiLaif Var.
Api Life Var: n° 2 (due) confezioni contenenti ciascuna due tavolette (Piano B)
Modalità di intervento: una tavoletta ogni 7 gg (una confezione contiene due tavolette);
alla fine dei 28 giorni si consiglia di proseguire il trattamento con una successiva dose di timolo (3° confezione).
Apiguard: n° 2 (due) vaschette del peso di 50 g cadauna (Piano C);
modalità di intervento: una confezione ogni 12 giorni. Anche in questo caso si consiglia l'utilizzo di una terza confezione.
Apiguard e Api Life: 1 confezione del primo e 1 confezione del secondo (Piano D)
Modalità di intervento: è un piano flessibile, consente di partire con l'Apiguard o l'Apilaif Var a seconda delle temperature esterne (Temp. Alte, inizio con Apiguard; Temp. Al di sotto delle medie stagionali, inizio con Apilaif Var).
Proseguire il trattamento con una terza confezione.
Siamo tutti concordi che tutto questo comporta un ulteriore onere per l'apicoltore, inoltre è preferibile (nel caso di forte infestazione, ed è possibile e semplice verificare ciò) iniziare il trattamento con Apistan entro la fine di luglio.
Il consorzio provvederà ad effettuare degli incontri per spiegare il piano di lotta e verranno dati dei suggerimenti per monitorare il grado di infestazione in modo tale da programmare l'intervento.
IMPORTANTE! Comunicare il tipo di trattamento entro il 30 aprile 2008; nel caso non pervenisse nessuna indicazione la segreteria provvederà alla prenotazione dell'APISTAN e una quota parte di Api Life VAR (PIANO A).
Ogni socio riceverà per ogni alveare denunciato due confezioni di medicinale in funzione del piano prescelto, la terza confezione è a pagamento.
Nel caso in cui l'associato richiedesse medicinale eccedente il numero di alveari denunciati, entrambe le confezioni dovranno essere pagate al prezzo sopraindicato
Apilife Var: il prezzo a confezione è di 1,50 euro
Apiguard: il prezzo a confezione è di 1,70 euro
Apistan: prezzo a striscia 2,00
Distribuzione gratuita di piante in vaso di lavandino (varietà grosso)
È prevista la distribuzione di piante di lavandino varietà grosso 10 per ogni socio, in regola con il pagamento delle quote associative.
È necessario ritirare un buono presso la sede del Consorzio Apicoltori e recarsi all'Istituto Tecnico Agrario di Gradisca d'Isonzo (lun- sab dalle 9.00 alle 12.00).
Sarà disponibile anche una scheda tecnico agronomica. oltre alle indicazioni sul potenziale mellifero
Abbonamento RIVISTE:
Apimondia Italia
APITALIA
L'APIS
Vita in Campagna
Da quest'anno è stato inserito il mensile Vita in Campagna. La rivista dedica ogni mese uno spazio all'Apicoltura.
Ogni socio ha diritto a ricevere un rivista di quelle sopraelencate (compresa nella quota abbonamento); si richiede pertanto di comunicare alla segreteria (anche via e@mail) la scelta effettuata entro il 30 aprile 2008.
Laddove non pervenisse nessuna indicazione il Consorzio provvederà a inoltrare la richiesta di Abbonamento ad Apimondia Italia.
Attualità
Il 29 gennaio 2008 a Roma presso la sede dell'APAT (Agenzia per la Protezione dell'Ambiente e del Territorio) si è tenuto un convegno dal titolo " Sindrome dello spopolamento degli alveari in Italia: approccio multidisciplinare alla individuazione delle cause e delle strategie di contenimento".
Il programma ed il contenuto delle relazioni saranno disponibili a breve sul sito dell'APAT ( www.apat.gov.it )
Altre informazioni su:
www.federapi.biz
www.mieliditalia.it
www.apitalia.net
Di seguito riportiamo parte della relazione introduttiva del dott. Raffaele Cirone - Presidente della FAI
Ma cos'è esattamente quella che oggi viene definita come la "sindrome da spopolamento degli alveari", "la sindrome da collasso", la "scomparsa delle api"?
I nomi, per quanto differenti, rappresentano di certo un solo fenomeno di cui si trova
traccia pubblicata già nei Congressi internazionali d'altri tempi: Cowell nel 1894, Howard nel 1896 e poi ancora altri autorevoli ricercatori che ne diedero testimonianza
nel 1915, nel 1930, nel 1960 e, più recentemente, a ripartire dal 2006. E' per questo
che di tale sindrome, si è concordi oggi nel dire che la conosciamo da tempo, che si presenta in tutte le stagioni, che in tempi recenti appare con sempre maggiore frequenza e innegabile crescente intensità.
Anche sui sintomi vi è unanime convergenza di vedute: gli alveari di colpo si svuotano, la maggior parte delle api è assente e non muore nei paraggi dell'alveare, nelle famiglie interessate al fenomeno restano poche api vive, con o senza regine, scorte di cibo e covata abbandonata, non si assiste a fenomeni di saccheggio.
Stando alle cause, appare in primo luogo chiaro che l'uomo ha compromesso, con una lunga lista di "interferenze", gli equilibri dell'ecosistema alveare. La moderna e intensiva conduzione apistica rappresenta dunque un primo fattore di stress che ha minato le sorti delle famiglie di api. Le malattie, Varroa in primo luogo e Nosema nella variante asiatica del Ceranae , costituiscono un secondo e gravissimo fattore critico. La terza criticità include l'uso indiscriminato di pesticidi, pratiche apistiche irregolari, scarse condizioni igieniche, eccesso di nutrizione artificiale. L'accumulo e l'interazione, inoltre, di molecole impiegate per la cura delle malattie, produce inquinamento della cera e tempesta chimica negli alveari; l'attuazione empirica di trattamenti indebolisce le difese immunitarie delle api; le nutrizioni artificiali con zuccheri di nuova generazione ad alto indice di HMF deteriorano l'apparato digerente delle operaie; il decremento della biodiversità vegetale riduce drasticamente il valore proteico e la disponibilità dei pollini indispensabili alla covata; le importazioni incontrollate di api regine e api vive determinano l'irreversibile ibridazione delle razze autoctone e la diffusione di malattie esotiche; inquinamento ambientale e mutazioni climatiche sono fattori che complicano ulteriormente il quadro generale. Radiazioni elettromagnetiche e coltivazioni geneticamente modificate appaiono, ragionevolmente, come cause del tutto marginali se non addirittura irrilevanti in relazione allo spopolamento degli alveari [...]
Per far fronte a tale emergenza, per avviare azioni concrete in ambito nazionale, può
essere utile segnalare, in chiusura di questo mio intervento, quale sia l'approccio già
in atto presso la comunità apistica e quella scientifica internazionale. Dopo il Congresso APIMONDIA, di cui Vi ho delineato un breve report, si è costituito un gruppo di lavoro interdisciplinare, denominato COLLOSS. E' l'acronimo dei due termini
inglesi: Colonies e Loss (scomparsa delle famiglie). Di questa vera e propria unità di
crisi, che punta alla prevenzione della scomparsa delle api, fanno già parte 61 Paesi
tra i quali 23 europei insieme a Porto Rico, Egitto, Cina e Stati Uniti d'America. L'Italia
ha aderito a questo protocollo per il tramite dell'Unità di Ricerca in Apicoltura,operativa presso il CRA del Ministero delle Politiche Agricole. Coordinatore del COLLOSS è lo svizzero Dr. Peter Neumann. Il COLLOSS si divide in 4 unità di ricerca:
1) Monitoraggio e diagnosi;
2) Agenti patogeni;
3) Ambiente, Nutrizione,
Intossicazione, Conduzione apistica;
4) Allevamento e biologia delle api.
[...]
|