L'alimentazione nelle api
Quando
si parla di alimentazione delle api è bene precisare che la priorità va
data sempre all'utilizzo ed inserimento nell'alveare di favi di
miele che l'apicoltore attento ha provveduto ad immagazzinare durante
la stagione o prima dell'invernamento, prelevandoli dalle colonie dove
le scorte sono abbondanti.
Di
seguito sono riportati alcune definizioni di alimentazione e relative
ricette tratte da un lavoro sull'alimentazione delle api condotto da
Mauro D'agaro dell'Università di Udine assieme al dott. Pier Antonio
Belletti e dott. Giorgio Della Vedova.
Alimentazione stimolante
Questa
alimentazione ha lo scopo di stimolare l'attività della famiglia e
principalmente quella di stimolare la regina alla deposizione di uova
contribuendo sostanzialmente alla crescita della popolazione di api.
Viene praticata in primavera nelle regioni settentrionali e in autunno
in quelle meridionali. In primavera può iniziare nella prima decade di
marzo, fino a 12 15 giorni prima della fioritura dell'acacia. Se in
marzo la temperatura è ancora rigida procediamo alla somministrazione
di sole torte di zucchero o candito e di miele. Se la temperatura è
mite procediamo alla somministrazione di sciroppo.
Alimentazione di completamento
Questa
alimentazione si fa in autunno quando la stagione apistica è stata
calamitosa e la colonia non ha potuto assicurarsi le riserve necessarie
per l'inverno. In questo caso si usano paste e sciroppi stimolanti.
Alimentazione di mantenimento
Questa
alimentazione si fa quando non esiste raccolto in natura allo scopo di
mantenere le funzioni vitali della famiglia di api. Questa
alimentazione è consigliata soprattutto a chi fa apicoltura stanziale.
Non si fa se c'è la certezza del raccolto.
Alimentazione di salvataggio
Questa
alimentazione si fa generalmente in gennaio-febbraio e solitamente
viene effettuata con torte di zucchero candito. Questa alimentazione
può essere effettuata anche con l'inserimento di favi di miele
all'interno del glomere. |