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Guido
Vatta
apicoltore iscritto al Consorzio di Gorizia
è un apicoltore iscritto al Consorzio di Gorizia che non si
accontenta di ricevere informazioni passivamente ma elabora le idee per
trovare nuove soluzioni, in questo caso per migliorare il funzionamento
del sublimatore sloveno presentato in altre pagine del sito. |
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Guido
Vatta ha pensato di autocostruirsi il sublimatore introducendo alcune
modifiche e perfezionamenti che possono rendere la somministrazione
dell'acido ossalico più sicura ed efficace, come si potrà capire nel
corso di questa breve presentazione. Le foto sono state eseguite dal
sottoscritto durante un pomeriggio di dicembre 2006 e costituiscono il
resoconto di alcune prove fatte con due modelli di sublimatori
autocostruiti. |
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Quali
sono le modifiche introdotte da Guido nel primo sublimatore
autocostruito rispetto al sublimatore originale? Sostanzialmente sono
quattro: 1) il posizionamento del termostato solidamente avvitato nella
parte inferiore del fornelletto; 2) l'utilizzo di una piccola lampadina
al neon che permette di capire quando si arriva alla temperatura giusta
per la sublimazione dell'ossalico; 3) la saldatura di una cerniera che
rende molto sicura la chiusura con il coperchio, grazie anche ad un
fermo che lascia libere le mani; 4) la saldatura di un tubetto di rame
DIRITTO e non curvo come nel sublimatore originale. Si capirà poi
perchè ciò è utile. |
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Il
coperchietto è stato realizzato al tornio in teflon. E' senz'altro
meglio utilizzare la bachelite (come nel sublimatore originale). Guido
non l'ha trovata e ha così ripiegato su questo materiale che, comunque,
permette un buon funzionamento del sistema. La chiusura è perfetta,
migliore rispetto al sublimatore sloveno, grazie alla precisa unione
tra coperchio e fornelletto. |
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In un secondo sublimatore realizzato da Guido si nota la voluminosa scatoletta che contiene il termostato. |
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La
costruzione è analoga al precedente. Il termostato ha la possibilità di
regolazione esterna della temperatura della resistenza e perciò del
fornelletto in cui avviene la sublimazione dell'ossalico. In questo
modo si possono raggiungere i migliori risultati. |
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Altri
particolari del secondo tipo di sublimatore. Le resistenze bronzate
utilizzate sono un prodotto industriale usato per gli ugelli che
estrudono materie plastiche. Esse costano circa € 30,00 l'una. |
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Per
vedere i sublimatori all'opera Guido Vatta ha utilizzato un'arnia da
osservazione vuota costruita in plexiglass. Si noti il foro di circa 8
mm utilizzato per introdurre il tubetto del sublimatore. Il foro è
praticato nella parte posteriore del coprifavo. |
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Si
noti come si può utilizzare il sublimatore inserendo il tubetto nel
coprifavo girato: l'apicoltore può stare nella parte posteriore
dell'arnia e, grazie al sistema di chiusura del coperchietto, può
allontanarsi dall'alveare durante il trattamento con grande vantaggio
per la sicurezza. |
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Si
opera in questo modo: si mette l'ossalico nel coperchietto (2 gr circa)
e lo si unisce con il fornelletto. Il sublimatore si presenta girato.
Quando la lampadina si spegne, indicando il raggiungimento della giusta
temperatura, si capovolge il sublimatore e l'ossalico cade nel
fornelletto. La foto indica la posizione prima del capovolgimento. |
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L'ossalico
sublima rapidamente e inizialmente riempie la camera che si forma tra
telaini e il coprivavo girato, poi, come una nevicata, scende e si
diffonde in tutta l'arnia. |
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Si
noti come l'interno dell'arnia sia saturo di vapori di ossalico
diidrato (perciò c'è anche del vapore acqueo). Si può immaginare
l'effetto che si avrebbe con le api dentro e cioè una notevole
uniformità di distribuzione dell'acido. |
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Non
ho resistito all'idea di aprire l'arnia poco dopo la sublimazione. Si
può notare nella foto la nube di ossalico, piuttosto persistente. Per
fare la foto mi sono dotato di maschera integrale con filtro universale
(vedi altre pagine del sito) perchè i vapori sono molto irritanti. |
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Una foto dei telaini dopo qualche minuto. Essi si presentavano ricoperti da una miriade di cristallini di ossalico. |
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Prova dito! |
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L'aspetto dell'ossalico ricristallizzato. E' facile immaginare l'effetto di questa polverina, ricoprente le api, sulle varroe. |
Conclusioni:
i sublimatori autocostruiti da Guido Vatta presentano interessanti
modifiche rispetto l'originale. La modalità di somministrazione
dall'alto attraverso il piccolo foro del coprifavo permette di eseguire
dei trattamenti molto efficaci e in sicurezza perchè l'apicoltore può
allontanarsi dall'alveare mentre avviene la sublimazione. A mio modesto
avviso, dopo aver visto la modalità di funzionamento dei sublimatori di
Guido, ritengo questo il miglior modo di somministrazione dell'acido
ossalico. Nella pagina tecnica si possono vedere i risultati del trattamento con ossalico sublimato
mediante questa modalità nell'apiario di Maurizio Mazzariol.
Un grande ringraziamento a Guido Vatta per il lavoro svolto. |